Il Programma di Certificazione 2020 è pensato per promuovere il miglioramento continuo da parte degli agricoltori e degli attori della filiera; in quest’ottica, Rainforest Alliance si impegna ad applicare gli stessi principi nel proprio operato. In concreto ciò significa che, nell’implementare il nuovo programma, continuiamo a dialogare con i nostri partner per rendere lo standard ancora più pratico e flessibile a seconda dei vari contesti. Ogni feedback che riceviamo ci aiuta a migliorare il programma.
Ad oggi, grazie a diversi incontri con gli stakeholder, ai feedback di chi ha adottato tra i primi il programma sul campo ed a riscontri di altro tipo, abbiamo potuto identificare le modifiche da apportare ai documenti del programma per chiarire e specificare i requisiti. Ciò ha costituito la base su cui abbiamo pubblicato la versione 1.1 del programma. Di seguito sono riportate tali modifiche:
Requisiti per le aziende agricole
Capitolo 1. Gestione
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nel Capitolo 1. Gestione è stato rimosso il requisito 1.2.5 Guida alla registrazione dei lavoratori. È stato inserito un riferimento all’Allegato S.13, Registro dei Membri del gruppo. | Così facendo si accorcia il requisito e si fornisce un modello. |
Le modifiche alla formulazione del requisito 1.2.12 sui dati di geolocalizzazione mirano a migliorare la comprensione delle aspettative relative alla direzione del gruppo. | Il requisito rimane sostanzialmente lo stesso, ma vi è più chiarezza su ciò che ci si aspetta dalla direzione del gruppo sui dati di geolocalizzazione (% dei poligoni). |
È stato aggiunto un documento orientativo al requisito 1.5.1 Meccanismo di reclamo. | Il documento orientativo sul meccanismo di reclamo è stato aggiunto per dare agli stakeholder maggiore chiarezza sulle modalità di attuazione. |
Capitolo 4. Agricoltura
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nel Capitolo 4. Agricoltura, le modifiche al requisito 4.4.4 chiariscono che dovrebbero essere utilizzati fertilizzanti organici prodotti nell’azienda, se disponibili e ove possibile. Inoltre, l’alimentazione minerale può essere integrata con l’applicazione di fertilizzanti chimici sintetici, se necessario. Documento orientativo: la Matrice del suolo è stata rinominata “Fertilità e conservazione del suolo”. | Il requisito affermava che tutti i produttori dovevano applicare fertilizzanti organici e, solo successivamente, altre tipologie. Lo scopo del requisito ora è formulato in modo più chiaro: ottenere una nutrizione equilibrata (organica e sintetica) per migliorare la salute del suolo e delle piante. |
Per il requisito 4.5.3, le modifiche alla formulazione mirano a fare chiarezza sul concetto di livello di soglia di organismi dannosi e malattie e sul rapporto di questo parametro con l’applicazione di varie tipologie di metodi di controllo degli organismi dannosi. | In precedenza, il requisito dava l’impressione che i produttori potessero utilizzare qualsiasi tipologia di mezzo di controllo (biologico, meccanico, ecc.) fino al raggiungimento dei livelli di soglia. Ora sancisce che dovrebbero essere usati metodi alternativi (biologici, meccanici, colturali) prima del raggiungimento dei livelli di soglia. I metodi chimici dovrebbero essere utilizzati solo dopo il raggiungimento del livello di soglia. |
È stata aggiunta una formulazione al requisito 4.6.1 sulle sostanze chimiche utilizzate per il bestiame e gli animali domestici. | Viene chiarito che le sostanze chimiche utilizzate per il bestiame o gli animali domestici non sono incluse nell’ambito di applicazione dello standard. |
Il requisito 4.7.2 ora stabilisce che i test per i Limiti massimi di residui (LMR) non sono obbligatori per i produttori. | Ora dovrebbe essere chiaro sia per il titolare del certificato sia per gli enti di certificazione che il test LMR non è obbligatorio per i produttori. |
Capitolo 5. Sociale
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nel Capitolo 5. Sociale, il requisito 5.3.1 è ora collegato allo strumento orientativo per il monitoraggio A&A. | Ora dovrebbe essere chiaro ai produttori che questi strumenti orientativi sono a loro disposizione. |
Nei requisiti 5.3.9 e 5.3.10 è stata inserita una nuova formulazione che indica i requisiti specifici che i fornitori di manodopera devono osservare. | Il requisito 5.3.9 ora stabilisce esplicitamente i requisiti all’interno degli argomenti 5.3. Salari e Contratti, e 5.5, le condizioni di lavoro devo essere rispettate dai fornitori di manodopera. Il requisito 5.3.10 ora stabilisce esplicitamente che i fornitori di manodopera che lavorano con piccole aziende agricole non possono essere coinvolti in pratiche di reclutamento fraudolente o coercitive. |
Gli indicatori per il requisito 5.4 sono stati riformattati per illustrare meglio i dati relativi ai salari di sussistenza richiesti dai titolari di certificati e per essere in linea con la matrice salariale. | La nuova formulazione chiarisce che tale requisito esclude i lavoratori delle piccole aziende agricole. |
Il requisito 5.5.3 è stato modificato a causa di incoerenze con le leggi locali. | Il congedo di maternità deve innanzitutto rispettare le leggi locali per impedire che le donne possano essere private delle prestazioni di previdenza sociale. In assenza di leggi applicabili, si applicherebbe il periodo minimo di 12 settimane. |
Il requisito 5.5.4 è stato modificato per chiarire l’obbligo degli agricoltori quando i figli dei lavoratori si recano sul posto di lavoro dei genitori. | In precedenza, il requisito veniva interpretato come se l’azienda fosse tenuta a fornire strutture per garantire la sicurezza dei bambini. La sicurezza dei bambini è una priorità e le strutture potrebbero essere un mezzo per raggiungere tale scopo, ma lo standard lascia aperte altre opzioni a seconda del contesto locale. |
Il requisito 5.7.1 ora include una riga avente per oggetto letti separati per evitare che singoli lavoratori debbano condividere i letti. | Correzione di una svista. Questa riga era inclusa negli standard precedenti ma è stata omessa nella prima versione dello standard 2020 a causa di una svista. |
Il requisito 5.7.5 ora contiene le specifiche per la conservazione degli alimenti. | Questa riga è stata aggiunta per risolvere il problema a titolo di miglioramento. |
Capitolo 6. Ambiente
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nel Capitolo 6. Ambiente, il requisito 6.3.2 ha una formulazione più ampia che indica le misure richieste per le fasce tampone ripariali intorno alle fonti di acqua potabile. | Vengono chiarite le dimensioni delle garanzie supplementari a protezione dell’acqua potabile. |
Il requisito 6.8.1 è stato modificato in modo da includere la dicitura “ove praticabile”. | In questo modo viene chiarito che l’energia rinnovabile non è obbligatoria, se non è un’opzione praticabile in un contesto specifico. |
Documento orientativo J: La fertilità e la conservazione del suolo sono state aggiunte ai requisiti 6.4.5 e 6.4.6. | Tale aggiunta aiuterà i produttori in quest’area. |
Requisiti di filiera
Capitolo 1. Gestione
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nel Capitolo 1. Gestione, Sezione 1.2 Amministrazione, è stato inserito un registro dei lavoratori come requisito quando l’ambito di applicazione include aspetti sociali. | In questo modo l’auditor ottiene ulteriori informazioni sui lavoratori assunti dal CH, il che è essenziale per la scelta di un campione rappresentativo. I titolari di certificati (CH) e gli enti di certificazione (CB) avranno così a disposizione un elenco completo dei lavoratori impegnati nell’operazione. |
Nella Sezione 1.4 Ispezione interna ed autovalutazione è stata inclusa un’autovalutazione tra i requisiti. | È stato incluso un requisito di autovalutazione per evidenziare la differenza tra le ispezioni interne e le autovalutazioni. Le autovalutazioni devono essere completate da tutti i CH di filiera, mentre le ispezioni interne sono applicabili solo ai CH siti multipli. |
Capitolo 2. Tracciabilità
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nel Capitolo 2. Tracciabilità, il requisito 2.1 è stato riformulato. | La nuova formulazione chiarisce che è consentita la vendita di volumi con più certificazioni, mentre la vendita di volumi due volte (vendita doppia) non lo è. |
Nella Sezione 2.2. Tracciabilità sulla piattaforma online è stato inserito un nuovo requisito sulla verifica degli acquisti per gli acquirenti. | Questo requisito è stato incluso per sottolineare che sia il venditore sia l’acquirente hanno la responsabilità di mantenere aggiornata la piattaforma di tracciabilità. |
Nella Sezione 2.2. Tracciabilità sulla piattaforma online, sono stati riformulati gli specifici approcci settoriali ai requisiti sull’implementazione del DS/IS. | Sono stati ulteriormente elaborati gli approcci settoriali specifici sull’implementazione del DS/IS. Ciò doveva essere riflesso anche nei requisiti standard. Le modifiche riguardano principalmente la formulazione, mentre il contenuto per l’implementazione è elaborato nell’Allegato S14. |
Allegati
Allegato S1: Glossario
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nell’Allegato S1: Glossario, sono state aggiunte o modificate alcune definizioni sulla base del feedback degli stakeholder. | Ciò ha consentito una rifinitura dei termini più precisa. Termini aggiunti: Proprietario del brand, Due diligence, Sensibile alle questioni di genere, Regione geografica, Identità preservata, Fornitore di manodopera, Grande azienda agricola, Punto di posizione, Prezzo di mercato, Alberi forestali residui, Rinnovo, Comportamento aziendale responsabile, Segregazione, Tipo di tracciabilità. Termini modificati: Prodotti agrochimici; Agroforestazione; Media di ≥ 5 lavoratori assunti (applicabile solo alle piccole aziende agricole); Certificato; Cambiamento climatico; Mitigazione del cambiamento climatico; Agricoltura smart per il clima; Compost; Servitù per debiti (sfruttamento del lavoro per debiti); Doppia vendita; Azienda agricola; Direzione dell’azienda agricola; Primo acquirente; Dati di geolocalizzazione; Meccanismo di reclamo; Intermediari, Alloggi ; Bilancio di massa; Foreste naturali (combinate con la precedente definizione di Area boschiva); Area di rispetto non trattata; Organismo dannoso; Acqua potabile sicura; Fornitore di servizi; Differenziale di Sostenibilità (DS); Investimenti di Sostenibilità (IS); Barriere vegetative. |
Allegato S3: Risk Assessment Tool
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nell’Allegato S3, lo strumento di valutazione del rischio si applica ai titolari di certificati di filiera il cui ambito include aspetti sociali. | Lo strumento di valutazione del rischio è utilizzato in aggiunta alla Valutazione del Rischio di Filiera (Supply Chain Risk Assessment – SCRA) se l’ambito di certificazione dei titolari di certificati di filiera include aspetti sociali. Lo strumento fornisce supporto agli attuatori, poiché consente di determinare le misure necessarie per mitigare i rischi eventualmente identificati. |
Allegato S4: Protocollo di riparazione
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
La formulazione nell’Allegato 4: Protocollo di riparazione è stata modificata. | La nuova formulazione consente un maggiore allineamento con lo standard. |
Allegato S5: Strumento e metodologia per il reddito di sussistenza
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Il documento metodologico nell’Allegato 5: Strumento e metodologia per il reddito di sussistenza è stato riformulato e separato in una guida metodologica che illustra il processo di sviluppo dello strumento per il reddito di sussistenza da parte di Rainforest Alliance ed in una guida utente contenente istruzioni passo-passo per la compilazione dello strumento da parte degli utenti. | Le modifiche mirano a migliorare l’usabilità per l’utente finale. |
Allegato S6: Tracciabilità
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
L’Allegato 6 è stato suddiviso in Allegato S6: Tracciabilità ed Allegato S14: Responsabilità condivisa | La presenza di due allegati separati permette ai titolari di certificati (CH) ed agli enti di certificazione (CB) di identificare più facilmente i contenuti pertinenti, oltre ai requisiti di tracciabilità e responsabilità condivisa. |
Allegato S7: Gestione dei pesticidi
Nell’Allegato S7: Gestione dei pesticidi, è stata modificata la procedura per l’utilizzo della politica sull’utilizzo eccezionale.
NB! I requisiti per l’applicazione aerea dei pesticidi e l’uso dei droni possono essere ulteriormente adeguati sulla base di nuove ricerche.
Allegato S8: Salary Matrix Tool
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
È stato sviluppato un nuovo strumento per l’Allegato S8, che:
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Il nuovo strumento è più facile e veloce da utilizzare per il titolare del certificato ed aumenta l’efficacia dei calcoli. |
Allegato S9: Methodology for Measuring Remuneration and Gaps with a Living Wage
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
La metodologia di cui all’Allegato S9 è cambiata ed include:
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Le modifiche consentono all’utente di utilizzare la metodologia corretta per la compilazione dell’Allegato S8: Matrice salariale. |
Allegato S10: Parametri di riferimento sul salario di sussistenza per paese
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
L’Allegato S10: Parametri di riferimento sul salario di sussistenza per paese è stato aggiornato. | I parametri di riferimento sono stati aggiornati secondo gli importi correnti con l’aggiunta di nuovi paesi, nuovi dati e maggiore chiarezza sulle modalità di applicazione nello standard e sull’interpretazione dei calcoli da parte del titolare del certificato. |
Allegato S11: Processi di previo consenso libero ed informato (PCLI)
Quali sono le modifiche più importanti? |
L’Allegato S11: Processi di previo consenso libero ed informato (PCLI) è stato modificato per chiarezza. |
Allegato S12: Ulteriori dettagli sui requisiti per la mancata conversione
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
L’Allegato S12: Ulteriori dettagli sui requisiti per la mancata conversione è stato modificato con finalità di allineamento. | Maggiore allineamento con le regole di certificazione in materia di conservazione e deforestazione. |
Nuovi allegati
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
L’Allegato S13: Registro dei Membri del Gruppo è stato aggiunto. | Questo Allegato è stato incorporato in quanto ora tutti i titolari di certificati incaricati della direzione del gruppo devono utilizzare obbligatoriamente questo formato. |
L’Allegato S14: Responsabilità condivisa è stato aggiunto. | Questo Allegato è stato aggiunto con un’indicazione chiara a livello settoriale dell’approccio per l’attuazione del Differenziale di Sostenibilità/Investimenti di Sostenibilità (DS/IS). Mentre i requisiti DS/IS nello Standard hanno una formulazione generica, il contenuto dell’Allegato 14 descrive le modalità di interpretazione dei requisiti in base al settore ed al ruolo del titolare di certificato di filiera. Le istruzioni sull’applicazione dei requisiti DS/IS sono più concrete e consentono una migliore attuazione e verifica. |
L’Allegato S15: Dettagli sulla conservazione della vegetazione naturale all’esterno del sito è stato aggiunto. | Questo nuovo allegato si riferisce al requisito relativo alla copertura di vegetazione naturale 6.2.3, 6.2.4 e 6.2.6. L’Allegato indica i dati che il titolare del certificato deve prendere in considerazione per la conservazione della vegetazione naturale all’esterno del sito. |
L’Allegato S16: Modello per gli investimenti di sostenibilità è stato aggiunto. | Poiché lo Standard prevede che i CH agricoli sviluppino un piano di investimento, l’Allegato S16 fornisce loro un modello per facilitare lo sviluppo di tale piano. |
Documenti di assurance: Regole di certificazione ed audit
Capitolo 1. Regole di certificazione
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate e quali vantaggi comportano per i titolari di certificati e gli enti di certificazione? |
Nella sezione 1.1 delle Regole di certificazione, è stato finalizzato e chiarito l’elenco delle colture. | Vi erano decisioni in sospeso sulle colture vegetali e l’olio di palma, inoltre mancavano alcuni chiarimenti su erbe e spezie. |
Nella sezione 1.2, sono cambiate le opzioni di certificazione dell’azienda agricola: nessuna restrizione sulle tipologie di aziende agricole (grandi o piccole) per costituire un gruppo. Le nuove opzioni di certificazione sono:
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Per evitare confusione sulle opzioni di certificazione multi-gruppo e gruppo misto, sono state combinate tutte nel gruppo di opzioni. |
Nella sezione 1.2 si chiarisce che l’opzione multi-azienda agricola si applica solo quando due o più aziende agricole sono possedute o affittate da un’entità. | Ora che le grandi aziende agricole possono formare un gruppo, occorre operare una distinzione chiara. |
Nella sezione 1.2 sono state ridotte le restrizioni che impedivano alle grandi aziende agricole di fare parte di un gruppo o anche le restrizioni applicabili ai gruppi, benché le norme di campionamento siano state inasprite. | Se l’attuazione ha luogo correttamente e l’assurance è meticolosa, non sono necessarie restrizioni. |
Nella sezione 1.2 è stato rimosso il numero massimo di membri del gruppo ammessi in un gruppo. | Se l’attuazione ha luogo correttamente e l’assurance è meticolosa, non sono necessarie restrizioni. |
Nella sezione 1.2 sono state modificate le regioni per consentire la certificazione di siti multipli. | Fare chiarezza sulle regioni e su quali paesi rientrano nelle varie regioni. |
Nella sezione 1.4 sono state modificate le fasi del processo di certificazione ed alcune scadenze. | In questo modo il processo è più fluido. |
Nella sezione 1.4 è stata inserita una tabella con le tempistiche del processo di certificazione. | Per fare chiarezza e fornire una panoramica sulle tempistiche. |
Nella sezione 1.5 è stato eliminato l’obbligo secondo cui tutti gli audit di sorveglianza dovevano essere a sorpresa. | In questo modo la pianificazione dell’audit sarà più gestibile per i CB. |
Nella sezione 1.5 si chiarisce che, per i CH agricoli, gli audit di sorveglianza avranno luogo durante la raccolta nei casi seguenti:
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Ciò migliora l’assurance sugli aspetti sociali. |
Nella sezione 1.7 si chiarisce che non sono consentiti sell-off in caso di revoca o rifiuto della certificazione. | Ciò contribuisce a salvaguardare la credibilità del programma di certificazione. |
Capitolo 2: Regole di audit
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate e quali vantaggi comportano per i titolari di certificati e gli enti di certificazione? |
Nella sezione 2.1 delle Regole di audit è stata inserita una nuova regola che impone ai CB di tenere traccia degli orari di lavoro degli auditor. | Ciò contribuisce ad agevolare il pagamento equo degli straordinari dai CB ai rispettivi auditor. Gli auditor avranno maggiori probabilità di lavorare in condizioni migliori ed eseguire audit di qualità. |
Nella sezione 2.1 delle Regole di audit è stabilito che i requisiti relativi ai turni di audit sono applicabili solo agli audit delle aziende agricole. | Alla luce del feedback ricevuto dai CB, secondo cui l’audit di tutti i turni in giorni diversi non è fattibile per gli audit a livello di filiera, questa modifica consentirà di gestire più agevolmente il processo di audit presso i CH di filiera, tanto per i CB quanto per i CH. |
In diverse sezioni delle Regole di certificazione ed audit sono state corrette le tempistiche per le diverse fasi del processo di audit. | Alla luce del feedback dei CB e dell’analisi di Rainforest Alliance per definire un approccio più equilibrato. Il processo di audit sarà più facile da gestire per i CB ed i CH. |
Nella Sezione 2.3 delle Regole di audit, i requisiti per l’esecuzione della valutazione del rischio di audit ora sono applicabili solo agli audit delle aziende agricole. | Alla luce del feedback ricevuto dai CB, secondo cui l’audit di tutti i turni in giorni diversi non è fattibile per gli audit di filiera. Il processo di audit presso i CH di filiera sarà più gestibile per i CB ed i CH. |
Nella Sezione 2.4 delle Regole di audit sono state aggiunte informazioni più dettagliate sul campionamento per gli audit a livello di filiera su siti multipli. | Alla luce del feedback ricevuto dai CB, secondo cui l’audit di tutti i turni in giorni diversi non è fattibile per gli audit di filiera. I CB ed i CH di filiera possono stimare più facilmente la durata/i costi dell’audit. |
Nella Sezione 2.4 delle Regole di audit, il numero di grandi aziende agricole di un Gruppo titolare di certificato da includere in un audit a livello di azienda agricola è stato aumentato dal 33% al 40%. | In questo modo si garantisce che i rischi nelle grandi aziende agricole di un gruppo siano identificati ed affrontati attraverso il processo di certificazione. I CH avranno maggiori probabilità di ridurre i rischi nell’ambito della certificazione ed i CB avranno più tempo per aiutare i CH a identificare e ridurre i rischi. |
Nella Sezione 2.5, i requisiti per il calcolo della durata negli audit a livello di azienda agricola ora escludono gli audit nel periodo di transizione | Alla luce del feedback ricevuto di CB, secondo cui questa formula richiede ulteriori test, i CB ed i CH disporranno di un approccio testato sul campo a partire dall’intero ciclo di certificazione. |
Nella sezione 2.5 è stata aggiunta la durata minima dell’audit per gli audit SC. | Alla luce del feedback ricevuto dai CB, secondo cui tale situazione dovrebbe essere ulteriormente chiarita, in modo da consentire ai CB ed ai CH di stimare più facilmente la durata ed i costi dell’audit. |
Nell’Allegato AR3 delle Regole di audit, il numero di interviste e revisioni dei fascicoli dei lavoratori è stato aggiornato per rendere rappresentativa la dimensione del campione, riducendo al contempo i tempi di audit in alcuni casi. | Alla luce del feedback ricevuto dal CB e dell’analisi di Rainforest Alliance per definire dimensioni dei campioni più realistiche, il che in molti casi potrebbe ridurre i costi di audit per i CH. |
Allegato
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate e quali vantaggi comportano per i titolari di certificati e gli enti di certificazione? |
Nell’Allegato AR3 delle Regole di audit, il numero di interviste e revisioni dei fascicoli dei lavoratori è stato aggiornato per rendere rappresentativa la dimensione del campione, riducendo al contempo i tempi di audit in alcuni casi. | Alla luce del feedback ricevuto dal CB e dell’analisi di Rainforest Alliance per definire dimensioni dei campioni più realistiche, il che in molti casi potrebbe ridurre i costi di audit per i CH. |
Regole di transizione
La versione 1.1 delle Regole di transizione sarà pubblicata a breve. Lo Strumento di transizione verrà aggiornato successivamente. Questa nuova versione contiene una serie di importanti modifiche, come illustrato di seguito:
Regole di transizione
Quali sono le modifiche più importanti? | Perché sono state apportate? |
Nella parte Generale, le Regole di transizione ora sono applicabili anche a:
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Ciò ha luogo allo scopo di integrare meglio le decisioni adottate su questi settori e la collaborazione con la Union for Ethical BioTrade (UEBT) e la Tavola rotonda per l’olio di palma sostenibile (RSPO). |
Nella parte Generale, il documento è stato suddiviso in due capitoli principali: Capitolo 1 per i CH il cui ambito include attività agricole e Capitolo 2 per i CH il cui ambito non include attività agricole. Vi sono allegati esemplificativi per ciascun capitolo. La Sintesi e le Regole di transizione per gli enti di certificazione sono identiche per entrambi i tipi di certificazione. | La suddivisione dovrebbe facilitare la ricerca delle regole applicabili ad un CH. Anche se nel complesso il documento è diventato più lungo, le parti rilevanti per ciascun CH sono più contenute e meglio definite. |
Per quanto riguarda l’entrata in vigore dei Requisiti dello standard 2020 di Rainforest Alliance, i titolari di certificati devono essere conformi ai requisiti dello standard 2020 a partire dalla data in cui firmano l’accordo di certificazione con l’ente di certificazione o in cui iniziano ad acquistare nuovi volumi RA, a seconda di quale si verifichi prima. Questa data è sempre successiva al 1° luglio 2021. | Concedere ai titolari di certificati più tempo per implementare il nuovo standard. La versione 1 ha richiesto la conformità a partire dal 1° luglio 2021. La nuova versione estende tale data al momento in cui il titolare del certificato firma un accordo di certificazione o inizia ad acquistare nuovi volumi RA. |
Per quanto riguarda l’entrata in vigore dei requisiti dello standard 2020 di Rainforest Alliance, viene chiarito che i requisiti DS/IS non sono applicabili ai volumi ereditati, in quanto valgono gli attuali requisiti sui premi di UTZ/Rainforest Alliance. | Ciò chiarisce i requisiti di tracciabilità per i volumi ereditati. |
Per quanto riguarda l’entrata in vigore dei requisiti dello standard 2020 di Rainforest Alliance, è stato aggiunto un grafico che illustra il periodo di transizione nei cicli di audit e certificazione. | Ciò permette di chiarire i cicli di audit e certificazione. |
Per quanto riguarda l’entrata in vigore dei requisiti dello standard 2020 di Rainforest Alliance, ora viene chiarito che i nuovi volumi Rainforest Alliance possono derivare da operazioni certificate UEBT. | Ciò riflette la collaborazione tra UEBT e Rainforest Alliance. |
Negli ultimi audit secondo l’attuale Programma di certificazione di Rainforest Alliance
I titolari di certificati agricoli che hanno:
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Offrire la possibilità di proroghe agli attuali titolari di certificati Rainforest Alliance per evitare la necessità di procedere a due audit per lo stesso raccolto, mentre passano al nuovo ciclo di audit di 3 mesi prima/dopo l’inizio del raccolto. I titolari di certificati rimasti indietro con gli audit 2020 possono ancora essere costretti a effettuare due audit nel 2021. |
Nelle ultime verifiche rispetto agli attuali programmi di certificazione UTZ e Rainforest Alliance: I titolari di certificati:
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Ciò viene fatto per garantire che gli enti di certificazione e Rainforest Alliance dispongano di capacità sufficienti per gestire il numero di audit/richieste di licenza nei primi mesi della transizione, nonché per concedere più tempo ai titolari di certificati di filiera per implementare il nuovo standard e sottoporsi agli audit. |
Le tempistiche per le Approvazioni (Endorsments) nel periodo di transizione sono cambiate. Le Approvazioni (Endorsments) nel periodo di transizione inizieranno ad essere rilasciate non prima di ottobre 2021 e potranno essere emesse fino al 31 dicembre 2022. | Le tempistiche sono state prorogate in linea con i tempi di audit e certificazione, nonché con altre modifiche per la transizione dei titolari di certificati il cui ambito non include l’attività agricola. |
Nelle Regole di transizione per le certificazioni (per i CH di filiera), gli operatori hanno ora a disposizione fino alla data di scadenza della licenza/certificato/approvazione o della scadenza per l’audit annuale per ottenere un Certificato di transizione. | Ciò dovrebbe contribuire a offrire ai titolari di certificati di filiera più tempo per attuare il nuovo standard e sottoporsi ad audit senza limitare la loro capacità di commerciare nuovi volumi Rainforest Alliance. |
Per quanto riguarda gli Audit nel periodo di transizione per i CH di filiera in transizione, è stata rimossa la regola che prevedeva un audit nel periodo di transizione entro 4 mesi dall’acquisto di volumi certificati. La regola si applica ancora ai CH con lacune a livello di certificazione o ai nuovi CH. | Ciò può contribuire a offrire ai titolari di certificati di filiera in transizione più tempo per attuare il nuovo standard e sottoporsi ad audit senza limitare la loro capacità di commerciare nuovi volumi Rainforest Alliance. |
Con riferimento agli Audit nel periodo di transizione, è stata rimossa la regola sulle non conformità aperte. | Con “non conformità aperte” si intendono cose diverse nei programmi attuali, per cui ora le regole sono più chiare. |
Per quanto riguarda gli Audit nel periodo di transizione per i titolari di certificati agricoli, è stato chiarito che i volumi da riportare (carry-over) saranno ricevuti come nuovi volumi Rainforest Alliance, pertanto i titolari di certificati il cui ambito include l’attività agricola non devono continuare a gestire i loro account UTZ e Rainforest Alliance attuali. | Semplificazione del processo per i titolari di certificati. |
In Attività e transazioni, i titolari di certificati che acquistano volumi certificati da altri CH possono iniziare a commerciare nuovi volumi Rainforest Alliance se dispongono di un certificato/una licenza valido/a nell’attuale programma di certificazione di UTZ e/o Rainforest Alliance, anche prima di ottenere un Certificato di transizione. | Per garantire una transizione più fluida ed evitare strozzature nella filiera di nuovi volumi Rainforest Alliance, nel caso in cui i titolari di certificati agricoli ed il rivenditore siano certificati ma un attore nella loro filiera non lo sia. |
In Attività e transazioni, viene chiarito in quali condizioni è possibile mescolare fisicamente volumi ereditati e nuovi volumi Rainforest Alliance. | Chiarimento |
Nelle Regole di transizione per gli enti di certificazione sono disponibili regole aggiornate sugli audit non annunciati/a sorpresa. | Trovare un equilibrio tra assurance e costo, sulla base del feedback degli enti di certificazione. |
Nelle Regole di transizione per gli enti di certificazione, le regole per gli attuali CB sono cambiate in modo da garantire che i CH dispongano dei documenti chiave sugli ultimi audit correnti e che questi possano essere caricati sulla RACP in vista di un audit nel periodo di transizione. | Sulla base del feedback fornito dagli enti di certificazione e di un’analisi minuziosa della fattibilità tecnica di altre soluzioni, i CH che forniscono questi dati si sono rivelati l’opzione più praticabile per garantire che i CB incaricati degli audit dispongano di tutte le informazioni necessarie dagli ultimi audit per prepararsi all’Audit nel periodo di transizione. Per risolvere il problema dei CH che talvolta non dispongono di queste informazioni, chiediamo ai CB di assicurarsi di aver condiviso questi documenti con i loro clienti entro una certa scadenza. Ovviamente le regole di trasferimento per i CB saranno molto più semplici e chiare una volta che tutti saremo passati allo stesso programma. |
Nelle Regole di transizione per gli enti di certificazione sono disponibili regole aggiornate relative alle tempistiche di annullamento dei certificati UTZ/Rainforest Alliance attuali, in linea con le modifiche e le tempistiche aggiornate di cui sopra. | Allineamento con altre modifiche. |
La versione 1.1 del Programma di certificazione 2020 di Rainforest Alliance è per adesso solo disponibile in inglese.